“La mia vita durata 100 anni, scritta a 42, finita di scrivere a 43”, dal 15 agosto in libreria e negli store digitali il libro di Federico Fabbri

I lettori siano avvisati: “La mia vita durata 100 anni, scritta a 42, finita di scrivere a 43” (Les Flaneurs Edizioni) è un delirio letterario. Un vero e proprio gioco. Sì, perché l’abile autore si diverte con le parole, con i doppi sensi, con i rimandi e le citazioni e persino con i numeri. In queste pagine, però, c’è anche tutto il mondo arcobaleno di Federico Fabbri: i suoi affetti, i suoi hobby e i suoi sogni. E soprattutto c’è il suo cuore. Un cuore grande, sempre aperto agli altri. Un cuore che custodisce il ricordo di Sino.

L’autore è conosciuto per le sue iniziative a scopo benefico legate alle sue pubblicazioni, in questo caso chi acquisterà il libro contribuirà ad aiutare la Lega Italiana Fibrosi Cistica Romagna onlus. 

Federico Fabbri (1978, Santa Sofia). Fin da giovane si avvicina alla scrittura, esordendo con due raccolte di poesie, Sino alla fine (2013) e Persino poesie (2014), pubblicate per tenere vivo il ricordo del suo amico Denis, detto Sino, venuto a mancare in giovane età a causa di un incidente stradale. Nel 2014 pubblica un’autobiografia ironica dal titolo La mia vita durata 90 anni, scritta a 36, finita di scrivere a 37. Molto attivo nel sociale, gli introiti dei suoi libri vengono devoluti totalmente in progetti a favore delle persone diversamente abili. Con una di loro, Giuliana Salvadori, nel 2017 pubblica il romanzo A piedi o su rotella la strada è sempre quella. Con Les Flâneurs Edizioni ha pubblicato L’inferno non ha nuvole, L’assassino e Nessun nesso.

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