«La fine di una buona fumata è sempre un po’ triste. È in qualche modo come perdere un buon amico che ha tempo di sedersi e ascoltarti.»
In questo proverbio proveniente dalla saggezza zen, c’è tutta la filosofia che esiste dietro al rituale della pipa. Un elogio alla lentezza, alla riflessione e alla concertazione. Un atto costituito da movimenti lenti e precisi, ripetuti ad ogni preparazione, e che si manifestano nella calma con cui ci si gode ogni boccata. Ma questa lentezza è una caratteristica fondamentale anche della lavorazione di ogni esemplare di pipa.
Lo sapeva bene Tom Spanu, artista/artigiano produttore di pipe, scomparso nel 2015 e che aveva il suo laboratorio a Sassari. Grazie alla sua arte, e a qualche segreto del mestiere, i suoi esemplari sono conosciuti e richiesti in tutto il mondo. Frequentando per quindici anni la bottega di un artigiano di Varese, si appassiona immediatamente a questo lavoro, fino a dedicargli tutta la sua vita. Nel 1979, dopo aver scoperto che le radiche migliori provenivano dalla Sardegna, Tom decide di tornare a casa e di fondare un proprio laboratorio, per mettere in pratica l’eccezionale abilità acquisita in quegli anni.
Uno dei punti di forza dei suoi prodotti sta nel fatto che si tratta di pezzi unici. Le pipe prodotte da Tom sono lavorate interamente a mano, nel rispetto della tradizione. A meno di richieste particolari da parte dei clienti, infatti, la sua mano era guidata dai disegni del legno per tirare fuori esemplari unici nel loro genere, incastrati nel ciocco originale. Altro tratto distintivo delle sue pipe, è il materiale utilizzato. La radica di erica sarda, che lo ha fatto tornare sull’isola, è considerata la più pregiata al mondo, perché si tratta di un legno duro che resiste molto bene al calore del tizzone ardente.
Per questi motivi le pipe di Tom sono rinomate in tutto il mondo. In particolar modo quelle realizzate in radica di erica e rivestite in sughero, hanno riscosso grosso successo in campo internazionale. Questo tipo di pipa risulta essere relativamente leggera, ed il rivestimento in sughero dona una sensazione particolare al tatto, oltre che dare un impatto estetico davvero accattivante.
Alcune delle creazioni di Tom, sono esposte a Gavirate, al Museo italiano della pipa. Altri esemplari invece sono comparsi su importanti riviste internazionali di settore. Dopo la sua scomparsa, la tradizione di famiglia è passata nelle mani del figlio di Tom, Massimiliano a cui è stata trasmessa la tecnica per portare avanti l’eredità paterna. Per poter ammirare gli innumerevoli e bellissimi esemplari e per ulteriori informazioni, visitate la pagina Facebook tom spanu pipe.