The Social Gallery: a Quartu Sant’Elena uno spazio d’arte contemporanea che unisce l’attività artistica all’impegno sociale

Nata da un’idea di Giovanni Coda e Aurora Martin in occasione del Social Justice Film Festival di Seattle, la galleria si afferma come un punto di riferimento nel panorama locale

Un'opera del collettivo NostraSanctissima, formato da Giovanni Coda e Carla Pisu

Un'opera del collettivo NostraSanctissima, formato da Giovanni Coda e Carla Pisu

È un presidio culturale attivo e aperto alla comunità, nato con il sostegno del Comune di Quartu Sant’Elena nell’ambito del progetto “Ripensare la città” inserito nel palinsesto del V-Art Festival Internazionale Immagine d’Autore curato da Labor, e dalla centralissima via Eligio Porcu si affaccia sul mondo, parlando il linguaggio dell’arte contemporanea: The Social Gallery è uno spazio espositivo polifunzionale, 70 metri quadri densi di significati e opportunità, perché oltre all’esposizione delle opere -attività primaria della galleria- è un punto d’incontro e di scambio per artisti esordienti e già affermati e assolve un’importante funzione sociale e educativa, con una speciale attenzione per la tutela dei diritti fondamentali.

Il regista Giovanni Coda, direttore artistico dello spazio, ci ha raccontato le diverse anime di questo realtà culturale ormai consolidata, che ha accolto le richieste espositive del territorio: la galleria è aperta dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20, e le mostre si alternano senza soluzione di continuità, rinnovandosi ogni 30 giorni.

«Abbiamo realizzato degli omaggi importanti ad artisti che, oltre ad aver dato un grande contributo all’arte sarda, posseggono una valenza internazionale, come Rosanna Rossi, Mirella Mibelli e il gruppo di “Rebels”, con opere, tra gli altri, di Primo Pantoli, Maria Lai, Gaetano Brundu e Tonino Casula, curati da Roberta Vanali» ha ricordato Coda «D’altra parte, abbiamo promosso artisti esordienti o comunque già affermati, ma più difficili da vedere in esposizione, come Bibi Elle, Emanuela Puddu, Antonio Pillitu, Giusy Calia, Gianluca Chiai, Rugiada Cadoni, Davide Gratizu, Roberto Meloni e Matteo Sabino».

Per gli artisti in esposizione, c’è la possibilità di godere a titolo gratuito di una serie di servizi, legati alla comunicazione, dall’ufficio stampa ai social media, e alla grafica, con lo studio mirato di locandine, cartoline e banner; sono stati inoltre pubblicati dei cataloghi cartacei delle mostre, al fine di storicizzare le operazioni curate dalla galleria.

Dalla Sardegna, l’attività della Social Gallery si proietta in una dimensione internazionale: tra i progetti curati, occupano un posto particolarmente importante le azioni artistico-sociali realizzate in collaborazione con Farmacisti nel Mondo ODV; è il caso del progetto espositivo “Estroverso Metainverso”, benefit exposition composta da 45 opere che fotografano la realtà sociale di paesi come Bangladesh, Benin, Burkina Faso e Angola; in questo paese, in particolare, sono stati costruiti dei dispensari e, attraverso la raccolta fondi dedicata e aperta al pubblico, sono stati acquistati materiali per il primo soccorso e strumentazioni mediche.

Dopo il reportage Ponti di dialogo di Paola Pintus che ha documentato la realtà dei campi profughi in Libano, partirà il progetto dedicato al Bangladesh: «L’esposizione verrà inaugurata nel 2025 e proseguirà il percorso fatto con “Estroverso Metainverso”, con una collezione di 14 pezzi rielaborati dal collettivo Nostra Sanctissima, a cui è stata attribuita una borsa di studio da Farmacisti nel mondo ODV» racconta Coda, «Il prossimo 9 novembre, in occasione del vernissage, le opere verranno messe in vendita al costo di circa 300 euro: questa è la somma necessaria a pagare un anno di fornitura scolastica per un bambino che frequenta la scuola per sordomuti su cui è focalizzato il progetto».

Attualmente è visitabile presso l’ex Convento dei Cappuccini di via Brigata Sassari la mostra di Walter Boi “Paris rue de Lancry, Diario”, curata da Labor in collaborazione con Albasea. Il 24 agosto parte invece la mostra fotografica dedicata ai backstage cinematografici di tre film, “L’uomo del mercato” di Paola Cireddu, “Dimmi che destino avrò” di Peter Marcias e La sposa nel vento di Giovanni Coda: in esposizione le fotografie di Giorgio Russo, Alberto Lopez Palacios e Giulia Camba. A fine settembre, negli spazi dell’ex Convento dei Cappuccini di Quartu Sant’Elena, si inaugura la mostra “Donne, una lotta senza tempo”, ideata da Patrizia Lazoi e curata dalla fotografa Gea Casolaro, organizzata dalla Social Gallery in collaborazione con la CGIL nazionale e l’ufficio Nuovi Diritti; si tratta di una selezione di foto tratte da archivi sindacali e privati, che costruiscono un percorso nella memoria collettiva delle lotte e degli scioperi al femminile. In dicembre, per il compleanno della galleria, l’annualità si chiude con la mostra della collezione della Social Gallery.

«Abbiamo una progettazione semestrale e già abbiamo chiuso l’anno e ipotecato le mostre future fino a marzo dell’anno prossimo», conclude Coda soddisfatto. «Questa esperienza ha aperto nuove prospettive, ha messo in relazione le persone e questo è l’obiettivo fondamentale dell’arte, distribuire la conoscenza».

Per sottoporre i progetti espositivi è attiva la mail thesocialgallery.exposition@gmail.com.

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