I designer Giulio Iacchetti e Genesio Pistidda presentano la “Dea Fertilia”

La brocca in ceramica dalle sembianze umane che strizza l’occhio allo stile di Eugenio Tavolara sarà presentata martedì 8 marzo presso lo spazio A MARE di Fertilia

Dea Fertilia - Giulio Iacchetti e Genesio Pistidda

Dea Fertilia” è il nome di una brocca in ceramica disegnata da Giulio Iacchetti e dal sassarese Genesio Pistidda, prodotta in Sardegna presso il laboratorio artigianale “Terra e Luna” di Salvatore Lovicu di Nuoro.

Martedì 8 marzo 2022 alle ore 18 sarà presentata ufficialmente a Fertilia presso lo spazio A MARE, in Via Pola, alla presenza degli autori.

La brocca “Dea Fertilia” ambisce a diventare il souvenir di Fertilia, la borgata alle porte di Alghero, sorta per volontà del regime a seguito della bonifica della Nurra.

La Nurra è il territorio nella Sardegna occidentale compreso tra Alghero, Capo Caccia, Sassari. Stintino e Porto Torres. Al centro di quest’area sorge Fertilia, città di fondazione sorta nel 1936 per confermare la volontà del regime di imbrigliare e canalizzare le acque del Kalik, lo stagno che sorge alle spalle di Alghero, e organizzare e dividere il territorio in numerosi poderi da concedere alle famiglie provenienti dal ferrarese e dal veneto.

Fertilia è una borgata che sorge in riva al mare, con alle spalle ciò che resta del Kalik, quinta fra le città di fondazione del periodo fascista (dopo Mussolinia, attuale Arborea, Littoria, oggi Latina, Sabaudia e Pontinia). Fertilia è dunque una città nuova, fondata sull’acqua (la rada di Alghero su cui si affaccia) con alle spalle il territorio della Nurra, recuperato dalla palude del Kailk, con le sue acque dolci imbrigliate in razionali canali di irrigazione. Fertilia vede nell’acqua un suo fattore costituente, imprescindibile, più che mai fonte di vita, di crescita, di prosperità, di fertilità appunto.

Dicono gli autori:Abbiamo pensato ad un simbolo nuovo (per una città fondamentalmente nuova) che potesse rappresentare al meglio il borgo. È così nata l’idea di una brocca dalle sembianze umane, una sorta di dea (la Dea Fertilia) signora della vita, che porta e elargisce acqua. Abbiamo pensato ad una sorta di mitologia inventata, una dea benigna che evoca dei simboli grafici ed architettonici di Fertilia (il mantello che la avvolge riporta alla base una plissettatura che ricorda la cadenza regolare dei portici di Via Pola, la via principale di Fertilia; i tratti del volto sono un riferimento ed un omaggio allo stile di Eugenio Tavolara, l’artista che contribuì a dare una forma contemporanea al classico artigianato sardo. Le scritte riportate sulla base della brocca utilizzano un carattere grafico derivato dalla scritta che campeggia sulla scuola elementare di Fertilia: un font di straordinaria contemporaneità”.

La dea porta sul campo un vaso che contiene acqua: la forma è stilizzata, i tratti severi del volto trasmettono una sorta di orgoglio e di consapevolezza del ruolo imprescindibile che una donna svolge all’interno della società. Non è un caso che il giorno ufficiale di fondazione di Fertilia (8 marzo 1936) coincida con la Festa della Donna. Con questo oggetto, perfettamente funzionate per lo scopo di versare l’acqua, abbiamo voluto celebrare, con un unico oggetto, la tipicità del luogo e della sua storia, l’importanza dell’acqua e il valore della vita”, proseguono gli autori.

A noi piacerebbe che la brocca Dea Fertilia, possa diventare una sorta di souvenir per la borgata, un oggetto di archeologia moderna che rappresenti la sintesi tra passato e futuro di Fertilia, nella celebrazione dei suoi tratti distintivi, simbolo di un orgoglio di una comunità che ha fatto dell’accoglienza il suo tratto distintivo: offrire e versare l’acqua per un ospite è un gesto di disponibilità, di gentilezza, di apertura verso l’altro”, concludono i designer.

L’idea degli autori è di studiare una prossima collezione della brocca elaborata da artisti locali ed internazionali al fine di realizzare una collezione preziosa ed unica. La brocca sarà presto disponibile per il pubblico tramite vendita diretta e online.

Giulio Iacchetti è designer, autore e curatore di mostre e libri. Progetta per diverse aziende, tra cui Abet Laminati, Alessi, Artemide, Coop, Foscarini, Danese Milano, Dnd, Moleskine, Nava. Ha fondato il marchio Internoitaliano, con cui sono stati realizzati oggetti e arredi in collaborazione con una rete di artigiani italiani. Sue sono le mostre “Cruciale”, “Razione K”, “Mollette da Bucato” ospitate dalla Triennale di Milano e ultima “Created in Italy” per il Ministero degli Esteri. Nel 2009 la Triennale di Milano gli ha dedicato una mostra intitolata “Giulio Iacchetti. Oggetti disobbedienti”. Ha vinto due Compassi d’Oro, per la posata “Moscardino” e per i tombini “Sfera” di Montini.

Tratto distintivo del percorso professionale di Genesio Pistidda è la capacità di muoversi tra discipline artistiche e creative diverse. Di formazione scultore, a seguito degli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari 2001, è attualmente iscritto all’Università di Architettura IUAV di Venezia Corso di Disegno Industriale. Tra le sue collaborazioni il lavoro svolto per l’Esercito Italiano relativo alla realizzazione dello stemma araldico della Brigata Sassari. Nel 2001/02 collabora con il designer Tarshito-Nicola Strippoli, per le mostre per Nuova Delhi in India; nel 2004/05 lavora per l’azienda Endesa Spa, dirigendo il Museo d’Arte Contemporanea Masedu di Sassari e il Museo d’Arte Moderna Exmà di Cagliari, nel 2016 realizza la scultura permanente per la Biennale Internazionale di Scultura, Pinetum 03 a Villa Gaeta, Arezzo; nel 2017/19 collabora con il designer Giulio Iacchetti, decorando la forchetta Moscardino per la mostra Estetica del Food; nel 2019 collabora con l’azienda Tintess Spa, realizza collezione 20/21 per Olimpiass, Benetton.

Exit mobile version