NEGLI STATUTI SASSARESI LE RADICI DELLA CITTÀ

«L’obiettivo fondamentale è quello di trasmettere ai giovani, sia studenti delle scuole di ogni ordine e grado sia di quelli universitari, la consapevolezza che la città nella quale vivono e studiano ha profonde radici in quella che è stata la trasformazione presente nell’Italia del Trecento e che ha aperto la strada al Rinascimento. Una città che sa comunque stare all’interno dei processi storici, anche se diversi e particolari rispetto a quelli che hanno interessato i ducati della penisola o la situazione internazionale».

Così il sindaco di Sassari Nicola Sanna ieri sera ha aperto, al Teatro Civico, il convegno di studi su “i settecento anni degli statuti sassaresi”. L’appuntamento si concluderà sabato 26 novembre e vedrà alternarsi al tavolo dei relatori storici delle Università di Sassari, Cagliari, Genova, Parma, Firenze, Perugia. Rappresenta l’occasione per una riflessione sull’intera storia della città e sulla sua radicata identità urbana.

A più di trent’anni di distanza dall’ultimo grande appuntamento scientifico, rappresentato dal convegno di studi sugli Statuti di Sassari curato da Antonello Mattone e Marco Tangheroni, si è aperto oggi un nuovo momento di approfondimento.

Scelta importante, poi, quella di svolgere il convegno all’interno di Palazzo di Città, perché proprio qui è nata l’istituzione rappresentativa delle corporazioni, di chi animava e gestiva Sassari.

«Abbiamo pensato alla necessità che i nostri cittadini conoscano nel modo più semplice – ha detto ancora Nicola Sanna – che cosa ha significato per la città redigere e detenere questo gruppo di prime regole. Gruppi sociali che cominciano ad assumere la responsabilità di un governo, di una città fortificata. Ecco, allora, trasmettere questa consapevolezza ai più giovani è l’obiettivo fondamentale e questi saranno tre giorni intensi capaci di aggiungere un nuovo tassello all’analisi storica».

«Ci sono molte ragioni per celebrare gli Statuti – ha aggiunto l’assessora alla Cultura Raffaella Sau – e una di queste è la capacità che questi hanno avuto di collocare Sassari all’interno di uno snodo storico fondamentale nella cultura europea, che ha restituito dignità e prima ancora evidenza alla teoria che la sovranità viene dal basso, come in tutte le democrazie moderne, ed è quindi il popolo che legittima i suoi rappresentanti».

Il percorso di celebrazioni però non si concluderà con questo convegno. Sono infatti previsti incontri con istituzioni scolastiche e convegni con due delle città con le quali, con riferimento agli Statuti, Sassari ha avuto delle “incursioni” di regole, cioè con Genova e con Pisa. Sono stati già programmati incontri sugli Statuti Sassaresi, sulle similitudini e differenze con i vari statuti. «Un lavoro che – ha concluso Nicola Sanna – renda attuale quel discorso sulle autonomie locali, dei comuni, che hanno dimostrato in questa lunga storia di essere fondamentalmente il nerbo essenziale dell’articolazione istituzionale democratica del nostro paese».

Hanno quindi fatto seguito gli interventi del professore Antonello Mattone che ha ricordato l’importanza del documento che rappresenta una tappa importante della storia di Sassari. Quindi di Marco Milanese, direttore del Dipartimento di storia e di Angela Mameli per la Fondazione di Sardegna.

L’attrice Clara Farina, invece, ha letto il giuramento del podestà tratto proprio dagli Statuti.

I lavori sono poi entrati nel vivo con le relazioni degli storici e proseguiranno oggi, 25 novembre alle ore 9 e poi alle ore 15,30 e si concluderanno poi il pomeriggio del 26 novembre.

Gli appuntamenti per le celebrazioni degli Statuti sassaresi proseguiranno sino a gennaio 2017 quando, nei giorni 20, 21 e 22, è prevista la rappresentazione de “La Pisana”, un’opera inedita scritta da Cosimo Filigheddu e portata sul palco dalla compagnia Teatro Sassari proprio a Palazzo di Città.

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